E’ festa per i nostri amici afghani! Con l’equinozio di primavera è iniziato un anno nuovo, si passa dall’anno 1394 al 1395 dell’egira.
Il nowruz, letteralmente “nuovo giorno”, è il capodanno per il popolo persiano. Cade ogni volta in momenti diversi, in quanto dipende dal sole: tutti aspettano l’equinozio di primavera, momento di risveglio e inizio di una nuova vita in moltissime culture del mondo.
Il nowruz è stato registrato dall’Unesco come patrimonio culturale dell’umanità. La preparazione dei festeggiamenti inizia nell’ultimo mese dell’anno, chiamato Esfand, con vari rituali: il Khane tekani, ossia la pulizia della casa (le nostre “pulizie di primavera”), le visite a parenti e amici, l’acquisto di abiti nuovi, il Chaharshanbe suri, ossia l’usanza di saltare su dei falò accesi per l’occasione nel mercoledì precedente al Nowruz. La tradizione prevede che le famiglie preparino un tavolo addobbato con degli oggetti simbolici, Haft sin, (le 7 “s”), 7 elementi che in farsi iniziano con la lettera “s” (li vedete nella foto:
• sabzeh – sono chicchi di lenticchie, orzo o frumento fatti germogliare. Simboleggiano la rinascita
• samanu – un impasto di orzo germogliato e tostato che simboleggia l’abbondanza
• senjed – i frutti secchi di oleastro, simboleggiano l’amore
• sîr – l’aglio, simboleggia la salute
• sîb – le mele, scrupolosamente rosse e lucidissime, simboleggiano la bellezza
• somaq – le bacche di Sommacco, col loro sapore simboleggiano l’asprezza della vita
• serkeh – l’aceto, infine, simboleggia la pazienza e la saggezza
Altri elementi che compongono la scena sono: uno specchio e un’ampolla con pesci rossi, che rappresentano rispettivamente il cielo e gli animali, uova sode dipinte, che rappresentano invece l’uomo e la fertilità; candele, monetine, dolci tipici, pistacchio, il Corano.
Una vecchia leggenda racconta che nel preciso momento in cui cambia l’anno l’uovo sodo, appoggiato sullo specchio o davanti allo specchio, si muoverebbe leggermente.
Al momento esatto dell’inizio dell’anno nuovo ci si scambia auguri e regali. Tradizionalmente, il membro più anziano della famiglia regala dei dolcetti a tutti e i bambini ricevono delle monete in regalo. Nei giorni che seguono la festa le famiglie e i vicini si fanno visita a vicenda scambiandosi fiori e doni.
Anche nella cultura persiana vige il detto “Se fai qualcosa a capodanno…la farai per tutto l’anno”: se sei cordiale con gli amici nel Nowruz, avrai fortuna per tutto il periodo successivo.
Mentre in Italia è l’Epifania che “tutte le feste si porta via”, in Iran la tavola si sparecchia il 13 di Farvardin, primo mese del calendario persiano.
Sal-e no mobarak, Nowruzetan Pirooz! Nowruz mobarak!