Sabato 23 novembre 2024 non potevamo mancare all’appuntamento con la rete “Non una di meno”. In migliaia da tutte le parti d’Italia e del mondo al grido “Disarmiamo il patriarcato”, perché la guerra e il genocidio sono la massima espressione della violenza patriarcale.

Lo sanno bene le donne della diaspora afghana presenti con noi alla manifestazione. In Afghanistan, infatti, se da una parte più della metà della popolazione ha bisogno di aiuti umanitari per sopravvivere e i tassi di malnutrizione materno-infantile sono fra i più alti al mondo, dall’altra
negli ultimi 3 anni di occupazione talebana è salito il bilancio delle spese militare.

Condannate a vivere in un limbo sia nel paese di origine e spesso anche nel paese di destinazione come l’Italia, dove non vengono riconosciuti i titoli di studio e dove accedere alla cittadinanza è un processo lungo e tortuoso, essere donna dell’Afghanistan è tutti i giorni una lotta. Con questa consapevolezza ci siamo unite alla marea che ha inondato Roma in questa giornata carica di energia e di rabbia.

La differenza per noi quest’anno l’hanno fatta le nuove generazioni italo-afghane scese in piazza insieme alle loro madri con la determinazione e la fierezza di chi per la prima volta prende consapevolezza del potere della propria voce. E lo hanno fatto anche per le sorelle afghane che nel loro paese non possono usare la voce in pubblico .
Libertà – donne afghane! Libertà!